No women, no panel – Senza donne non se ne parla”

A settant’anni dal diritto di voto non può mancare un’adeguata rappresentanza di donne nei convegni, negli appuntamenti istituzionali o nei dibattiti. Infatti, nonostante i grandi passi compiuti in questi anni dalle donne, la visibilità femminile negli eventi e nei dibattiti pubblici è ancora molto scarsa.
“No Women No Panel”
Per questo motivo, nel 2018, dall’idea di Mariya Gabriel, commissaria europea, nasce la campagna “No Women No Panel – Senza donne non se ne parla”, in collaborazione con la Rappresentanza della Commissione Europea in Italia che ogni anno viene rilanciata per ricordare quanto sia necessario, al fine di rappresentare la realtà, dare un’equa distribuzione di genere all’interno di qualsiasi panel.
La stessa commissaria Gabriel racconta: “Ho deciso di lanciare la campagna europea No Women No Panel e con questa, mi impegno a partecipare solo a eventi pubblici in cui le donne sono equamente rappresentate. Quando spieghiamo agli organizzatori perché declino l’invito, solo poche ore dopo, riceviamo un nuovo programma con molte più donne esperte. Questa azione immediata significa che le donne esperte diventano visibili, i loro punti di vista vengono ascoltati e diventano riferimenti nel loro campo. Inoltre, diventano esempi dei possibili percorsi di carriera per le nuove generazioni”.
L’impegno della RAI
Anche la RAI sembra esser sensibile al tema, infatti, da anni è impegnata nell’affermazione dei diritti delle donne e nella promozione di una cultura piena e matura sulla parità di genere. Per tal motivo invita tutte le strutture, tenendo conto dei propri obietti e delle modalità operative specifiche, ad aderire alla campagna.
È necessario appellarsi a tutti, uomini e donne, affinché non accettino più di partecipare a un dibattito, a una conferenza a un’intervista se nel panel non è presente un’altra donna o la metà delle presenze femminili, l’alternativa alla rinuncia è dichiarare in apertura del panel che si è richiesto alla redazione che ci fossero una maggiore rappresentanza di expertise femminili e dunque far rimarcare a grande voce la non equa rappresentanza.
Tante le adesioni nel mondo dello spettacolo, politico e intellettuale da parte di tutta Europa. Anche Evelyn Regner, presidente della Commissione per i diritti della donna e l’uguaglianza di genere del Parlamento europeo dal 2019, si è espressa in merito in tweet lo scorso 23 marzo: