Aperta la plenaria del Parlamento Europeo
Il 17 maggio si è aperta la sessione plenaria del Parlamento Europeo che si è conclusa il 20 maggio. Come ogni mese, i 705 deputati si sono riuniti negli emicicli di Strasburgo e Bruxelles per fare il punto sul lavoro legislativo delle commissioni parlamentari e dei gruppi politici. La plenaria è infatti il modo che i rappresentanti europei hanno per agevolare la collaborazione tra istituzioni e partecipare al processo decisionale comunitario, perché durante la sessione il Parlamento ha facoltà di esprimersi su qualsiasi argomento ritenga importante. Durante la plenaria del mese di maggio gli argomenti toccati sono andati dall’approvazione della prossima generazione di Erasmus+ alla green economy, dal conflitto israelo-palestinese alla privacy dei cittadini dell’Unione.
Il Parlamento europeo e la Transizione green
Nella giornata di lunedì gli eurodeputati hanno votato la “Just Transition”, un programma del valore di 17.5 miliardi di euro che ha lo scopo di assecondare le aziende e le imprese nella creazione di “green jobs” ma anche i lavoratori intenti a riqualificarsi. Il fondo sarà lo strumento che permetterà alle regioni dipendenti dalle industrie inquinanti, come quella del carbone, di compiere una transizione a impatto climatico zero entro il 2050. Il Parlamento ha chiesto di introdurre nuove strategie che contribuiranno a raggiungere la neutralità climatica come l’elettrificazione delle industrie.
Ambito internazionale e diritti umani
Nella giornata di martedì invece il dibattito si è incentrato su tematiche più attuali e di respiro internazionale, tra cui la possibilità di un allargamento alla Turchia, le cui relazioni con l’UE sono ormai al minimo storico. Gli eurodeputati si sono espressi negativamente circa la situazione dei diritti umani nel paese di Erdogan. Durante la mattinata di giovedì il Parlamento ha discusso di diritti umani, democrazia e Stato di diritto, votando su questi temi nel pomeriggio. Presenti nell’ordine del giorno sono anche dei dibattiti sullo stato dei prigionieri di guerra dopo il conflitto tra Armenia e Azerbaigian e la situazione umanitaria ad Haiti e in Ciad. A sottolineare l’importanza del tema dei diritti umani, il Parlamento Europeo aveva già aperto la strada alla loro tutela, varando a inizio anno una legge che impone alle aziende di affrontare i diritti umani e gli standard ambientali all’interno delle loro catene del valore. Non è mancata inoltre la discussione sui recenti sviluppi dei flussi migratori del Mediterraneo, visto il crescente numero di morti nei mesi scorsi. Rimanendo nel panorama internazionale, è stata valutata una strategia europea riguardo all’acceso conflitto israelo-palestinese e la sessione si è conclusa con il voto sui programmi Erasmus+, Europa Creativa e Corpo Europeo di Solidarietà. È stato anche presentato un vasto finanziamento di 28 miliardi di euro per i settori dell’istruzione, dello sport, dell’arte, della cultura e del volontariato.
Covid-19
Martedì è stato invece adottato il programma “Creative Europe”, che investirà 2.2 miliardi di euro in tutti i settori culturali e creativi che sono stati particolarmente colpiti dalla pandemia di Covid-19. Si è dovuto aspettare mercoledì per affrontare la tanto attesa questione della revoca dei diritti di proprietà intellettuale sui vaccini contro il Covid-19, proposta dall’OMC. Un tema delicato questo che sarà analizzato nuovamente nella plenaria di giugno. Giovedì invece si è chiuso il dibattito con l’annuncio del risultato della votazione della relazione per un protocollo sanitario comune per i lavoratori mobili nel tentativo di garantire il diritto alla libera circolazione durante le crisi di sanità pubblica. La chiusura parziale delle frontiere degli Stati membri per prevenire la diffusione del COVID-19 ha in più di un’occasione compromesso la libertà di movimento dei lavoratori, per questo verrà anche chiesto alla Commissione di riconoscere i lavoratori mobili nelle catene di approvvigionamento di produzione strategica e di rivedere i requisiti di quarantena applicabili per loro.
Regolamenti per la privacy e informatica
Mercoledì in Parlamento si è tenuto un dibattito sul funzionamento del mercato unico digitale e sul miglioramento dell’uso della tecnologia per i consumatori europei. Giovedì, i deputati hanno anche espresso valutazioni sulla protezione dei dati degli utenti nel Regno Unito e negli Stati Uniti e il futuro dei trasferimenti di dati a questi paesi con rappresentanti del Consiglio e della Commissione. In un dibattito congiunto, la plenaria ha discusso le implicazioni della sentenza del tribunale dell’UE su “Schrems II”, che ha annullato il quadro di trasferimento dei dati “Scudo per la privacy” tra l’UE e gli Stati Uniti. Nella stessa giornata il Parlamento ha anche adottato una risoluzione sul futuro digitale dell’Europa, sottolineando ancora una volta la necessità di norme comuni in materia di accessibilità e centralità umana, per conformarsi alla strategia della Commissione per il futuro digitale dell’Europa nei prossimi anni. I deputati si sono concentrati anche sul tema dell’intelligenza artificiale come tecnologia che potrebbe abilitare e supportare sia il settore pubblico che quello privato europeo.