Moldavia: la situazione politica e il percorso europeo
Le elezioni presidenziali della Repubblica di Moldavia, nel novembre del 2020, hanno sancito un profondo cambiamento di rotta nello scenario politico interno al paese. La vittoria di Maia Sandu, attuale Presidente, attiva nel Partito dell’Azione e della Solidarietà, ha determinato una possibile ventata di cambiamento, dovuta alla sconfitta del Presidente uscente Igor Dodon, filorusso e appartenente al Partito dei Socialisti.
Maia Sandu e il rinnovamento della Moldavia
Maia Sandu si è fatta portavoce dell’esigenza dei cittadini di mobilitarsi per un cambiamento, specialmente dopo lo scandalo per la corruzione bancaria che ha colpito il paese nel 2015. È noto come la sua esigenza di risollevare il paese da una profonda crisi, che va avanti ormai da anni, sia accompagnata da una forte vicinanza all’Europa. A completare il nuovo scenario politico moldavo è proprio la prospettiva europeista, che fa da contraltare al passato ancoraggio filorusso del paese, favorito dall’ex Presidente.
La risposta di Bruxelles è stata positiva ed accogliente, come si osserva dai tweet dei leader Europei dopo le elezioni di novembre.
Quali sono i rapporti tra Moldavia e l’Unione europea?
Nel quadro del Partenariato orientale, la Moldavia, insieme a Ucraina e Georgia, ha firmato accordi di associazione con l’Unione europea nel 2014. Questo accordo, che continua ad essere implementato, prevede l’approfondimento dei legami politici ed economici con l’UE. Più recentemente, le tre ex-Repubbliche sovietiche, ora ufficialmente il “Associated Trio”, hanno formalizzato la loro cooperazione verso una più ambiziosa integrazione europea durante una riunione dei loro Ministri degli esteri a Kiev.
La situazione politica attuale in Moldavia
Maia Sandu è stata bloccata in una lotta di potere con il Parlamento moldavo, che è in gran parte composto da legislatori fedeli a Dodon. Il Parlamento ostile ha lasciato poche opportunità a Sandu di mettere in atto i cambiamenti radicali che aveva promesso durante la sua campagna, e di conseguenza, ha deciso di sciogliere il Parlamento e ha programmato nuove elezioni per luglio 2021.
Con le elezioni anticipate c’è la speranza che le cose tornino alla normalità e le riforme concordate con l’UE riprendano. L’opposizione sta già lavorando, sottolineando che l’UE non è interessata a un possibile ingresso e che non ha dimostrato la sua “solidarietà europea” alla Moldavia durante la pandemia COVID-19, facendo crescere un’antipatia verso Bruxelles ormai già presente nei Paesi dei Balcani. Inoltre, legami più stretti con la Russia potrebbero significare un accesso più facile ai vaccini, anche se Stati membri come Lituania e Romania ne hanno donato alcuni dei loro, in quantità piuttosto modeste.
Così come la Georgia e l’Ucraina, la Moldavia avrà bisogno sia di un’assistenza significativa da parte dell’UE che di riforme politiche e stabilità al suo interno prima di avere qualche possibilità di migliorare le sue prospettive europee. Le elezioni di luglio saranno fondamentali per il futuro di Chișinău e per la sua strada verso l’Unione europea.