Approfondimenti

Il governo della tecnocrazia in tempo di crisi

Ursula von der Leyen

L’attuale stato di emergenza sanitaria ha riportato in auge il dibattito sulla tecnocrazia. Mai come ora infatti, la politica prende decisioni dopo aver sentito i “tecnici” del settore sanitario (medici, ricercatori, virologi) e del settore economico.

Tecnocrazia: una definizione

Il Prof. Francesco Antonelli, autore del libro Tecnocrazia e democrazia definisce la tecnocrazia come “una forma di sistema politico e sociale nel quale il potere reale di decidere è detenuto da un tipo particolare di intellettuali moderni: gli ‘esperti’, intesi sia come tecnici sia, e più spesso, come manager, organizzatori, dirigenti”. Antonelli dà un’ulteriore definizione di tecnocrazia: “governo della tecnica” e non solo come “governo dei tecnici”, in questo modo è vista  come un dispositivo complesso la cui funzione è quella di accrescere la performance di un certo sistema sociopolitico ed economico.

Italia e lo stato d’emergenza

È il capo del governo a dover dichiarare lo stato  d’emergenza al fine di salvaguardare il paese a tutti i costi. E’esattamente ciò che ha fatto il nostro presidente del Consiglio, Giuseppe Conte il 31 gennaio 2020,quando ha dichiarato lo stato d’emergenza causato dal Covid-19 e ha nominato tra i tanti il capo della Protezione civile Angelo Borrelli “commissario per l’emergenza” poggiando le sue decisioni su consulenze con gli specialisti del settore sanitario ed economico.

Unione Europea: un potere tecnocratico

L’Unione Europea rappresenta uno dei poteri tecnocratici per eccellenza. Non a caso, sul finire del XX secolo, la tecnocrazia rappresentò la soluzione più adatta per diverse organizzazioni internazionali. Ciò soprattutto a seguito dell’accrescimento della complessità degli apparati, delle funzioni di governo e con l’estendersi dei processi di globalizzazione che hanno prodotto lo svuotamento del potere degli stati nazionali e l’appropriazione degli elementi decisionali di carattere economico in mano alle tecnocrazie. Per avere un quadro più ampio di questo fenomeno andiamo a vedere come funziona.
Spesso è la Commissione Europea a richiedere una consulenza specialistica, attraverso la costituzione di comitati, i cui membri sono selezionati mediante inviti pubblici a presentare domande. La Commissione può anche selezionare i membri senza ricorrere a inviti pubblici qualora vi sia una priorità assoluta o in caso di emergenza.
A questo punto è la stessa Commissione o i suoi servizi ad istituire l’organo consultivo formato dai tecnici che possono essere membri del settore pubblico o anche privato. Essi sono presieduti da un rappresentante della Commissione, sono soggetti alle regole orizzontali e si riuniscono più di una volta.
I gruppi di esperti della Commissione possono essere ufficiali, se istituiti da una decisione della Commissione o informali, se istituiti da un servizio della Commissione dietro consenso del commissario e vicepresidente responsabile e del Segretariato generale. Possono essere inoltre permanenti o temporanei.
Il loro ruolo è quello di fornire consulenza alla Commissione in merito a: preparazione di proposte legislative, iniziative politiche e atti delegati; l’attuazione della legislazione, dei programmi e delle politiche dell’UE e se necessario la preparazione di atti di esecuzione in fase iniziale.

Tecnocrazia europea: il panel di esperti sul Covid-19

Ormai da diverse settimane la Commissione europea sta mettendo in campo tutta una serie di iniziative per affrontare la crisi economica e sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus aventi come obiettivi: la garanzia delle forniture necessarie ai nostri sistemi sanitari;il sostegno alle imprese; la salvaguardia dei posti di lavoro; il sostegno dell’economia tramite la liquidità del settore finanziario; il finanziamento della ricerca scientifica di emergenza per vaccini e terapie ed infine la garanzia di un’uscita coordinata e graduale dall’emergenza.
A tal fine la Commissione si è avvalsa di un panel di esperti composto da epidemiologi e virologi provenienti da diversi Stati membri (per l’Italia Maria Rosaria Capobianchi, direttrice del Laboratorio di Virologia dell’iNMI Lazzaro Spallanzani). L’obiettivo finale è quello di fornire consulenza direttamente alla Presidente Ursula von der Leyen nell’elaborazione di linee guida e misure di gestione del rischio.

Mariachiara Tosi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *