Draghi: riforme strutturali restano priorità per l’Ue, ma necessario completare l’Unione bancaria
“A livello nazionale le riforme strutturali restano una priorità” per l’Unione europea. Questo il messaggio che il presidente della BCE, Mario Draghi, ha lanciato venerdì all’annuale conferenza europea The State of The Union che si è svolta a Palazzo Vecchio a Firenze. Nella cornice della solidarietà, tema dell’edizione di quest’anno, Draghi ha chiarito che l’Unione europea ha bisogno di “politiche che rendano il sistema bancario più stabile, sia alimentando la resilienza delle banche, e completando l’Unione bancaria, sia il mercato dei capitali”. La creazione di “un quadro consistente di normative”, ha precisato ancora Draghi, “è essenziale per un’integrazione finanziaria approfondita e resiliente”.
Uno strumento di stabilizzazione anti-crisi
Sulla politica economica nell’eurozona, il presidente della BCE è stato chiaro. L’eurozona ha bisogno di uno “strumento fiscale aggiuntivo per mantenere i colpi durante i grandi shock senza sovraccaricare la politica monetaria” , ha spiegato, e che sia in grado di rafforzare “la fiducia nelle politiche nazionali”. In questo senso, un “sistema di assicurazione sui depositi europei potrebbe ridurre ulteriormente il rischio dei fallimenti bancari”, ha aggiunto il presidente della BCE, come “strumento fiscale aggiuntivo per mantenere i colpi” durante gli shock della crisi.
Unione bancaria: completare Fondo liquidazione banche
“Dobbiamo riconoscere che l’Unione bancaria e l’unione del mercato dei capitali non sono ancora complete”, ha proseguito ancora Draghi, e che all’eurozona manca un “Fondo unico di liquidazione delle banche”. Draghi ha spiegato che “la condivisione del rischio a livello pubblico attraverso un supporto ridurrebbe i rischi attorno al sistema, contenendo il panico dei mercati” quando questi sono colpiti da una crisi. Un sistema che Giappone, Stati Uniti e Gran Bretagna sperimentano già e che, come ha chiarito Draghi, si rivela “necessario” in situazioni di crisi.
Dovere come politici è rispondere a fiducia dei cittadini
Il presidente Draghi ha, infine, lanciato un messaggio importante per tutta l’Unione e i suoi cittadini. “Gli europei conoscono e hanno fiducia nell’euro. Ma si aspettano anche che l’euro porti la stabilità e la prosperità promesse”. Per questo, ha concluso Draghi “il nostro dovere come politici è di rispondere alla fiducia e in qualche maniera rivolgerci a quelle aree della nostra Unione che sappiamo essere incomplete”. Un messaggio, quello del presidente della BCE, che non a caso arriva a un mese dal prossimo Consiglio europeo e che ha come destinatari principali i leader Ue che si riuniranno per discutere di riforme e dell’architettura istituzionale dell’Unione.

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