#ELEZIONIEUROPEE2019

Brexit: la Gran Bretagna alla vigilia delle elezioni europee

Le elezioni europee sono ormai alle porte, i cittadini europei saranno chiamati alle urne dal 23 al 26 maggio, con loro anche i cittadini britannici. Con la Brexit nuovamente posticipata al prossimo 31 ottobre, la Gran Bretagna rimarrebbe a tutti gli effetti uno stato membro dell’UE e dovrà eleggere i suoi 73 delegati al Parlamento Europeo.

Leave or Remain?

Nel caso in cui il Regno Unito fosse uscito dall’Unione prima delle elezioni europee il numero di europarlamentari si sarebbe ridotto a 705. Se usciranno, come stabilito, al 31 ottobre, gli europarlamentari britannici dovranno dimettersi. I loro posti verrebbero quindi ripartiti tra gli stati europei, tra cui l’Italia che aggiungerebbe 3 europarlamentari alla propria rappresentanza europea.
Intanto le recenti sconfitte dei conservatori in parlamento hanno fatto crescere il nuovo Partito della Brexit di Nigel Farage.

Il Partito della Brexit

La deriva di estrema destra dello UKIP ha spinto il “leaver” per eccellenza, Nigel Farage, a fondare un nuovo partito euroscettico con il fine di concretizzare il risultato referendario. Farage ha dichiarato che il suo nuovo partito sarà intollerante solo con gli intolleranti e che il partito è aperto a tutti. Il Brexit Party secondo gli ultimi sondaggi di Poll of Pools potrebbe raggiungere quota 27%.

Indipendenza scozzese

Nel frattempo, la premier scozzese Nicola Sturgeon ha annunciato l’intenzione del governo di indire un nuovo referendum per l’indipendenza della Scozia nel caso in cui il Regno Unito uscisse dall’Unione Europea senza accordo. La premier ha argomentato su Twitter questa decisione affermando che, entro la fine del suo mandato, i cittadini scozzesi potranno scegliere tra lasciare l’Unione Europea con la Gran Bretagna oppure diventare una Scozia indipendente ed europea.
La risposta da Downing Street non si è fatta attendere. Infatti poco dopo la dichiarazione della premier scozzese, un portavoce del primo ministro inglese ha dichiarato che i cittadini scozzesi si sono già espressi nel 2014 sulla propria indipendenza e questo voto deve essere rispettato.

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