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Polonia: la legge sull’aborto scuote le istituzioni europee

Multimedia Centre – European Parliament

“I will never get tired of saying: my fullest solidarity with the women in #Poland. We will not accept this mysogynistic intrusion of our #womensrights“. #strajkobiet
Queste sono le parole della Presidente della commissione per i Diritti della Donna e l’Uguaglianza di Genere del Parlamento Europeo, Evelyn Regner in un tweet lo scorso 9 febbraio.

La legge entrata in vigore in Polonia, infatti, ha bandito l’aborto nei casi di grave malformazione del feto, ritenendolo “incompatibile” con la Costituzione, autorizzandolo solamente nei casi di stupro e incesto, o quando la vita della madre è in pericolo.
Tendenze regressive come questa, che sono state manifestate in alcuni Paesi riguardo la salute sessuale e riproduttiva delle donne, sono sempre di più in crescita ed hanno generato non poca preoccupazione a livello europeo.

L’impegno del Parlamento europeo

Gli stessi eurodeputati, l’11 febbraio 2021, in una seduta del Parlamento Europeo riguardante le sfide future in relazione ai diritti delle donne in Europa, ne hanno discusso.
Presente la forte voce di Evelyn Regner secondo la quale “In Polonia, la misoginia regna sovrana. Il divieto de facto di aborto promosso dal governo polacco interferisce direttamente con l’autonomia e l’integrità fisica delle donne. È un attacco ai diritti umani e fondamentali e dovrebbe essere impensabile in una democrazia liberale nel 2021. Non c’è posto per un tale disprezzo per l’umanità in Europa e sono vicina ai manifestanti in Polonia che protestano contro questa politica arretrata”.

Aborto e diritto all’autodeterminazione del corpo


Inoltre, ha anche sottolineato come nel 2019, in Polonia, il 98% di casi di aborto abbia avuto come causa l’anomalia dei feti, che è una motivazione non ricompresa tra quelle valide nella legge appena promulgata.
Questa normativa, di fatto, potrebbe portare le donne ad agire al di fuori dei limiti della legge e conseguenzialmente mettere a rischio la propria vita. Anche Juan Fernando Lòpez Aguilar, presidente della Commissione per le Libertà Civili, la Giustizia e gli Affari Interni dell’Europarlamento, si è pronunciato in merito sancendo che questa decisione vada contro lo Stato di diritto, la democrazia e i diritti fondamentali. Per questo la questione in Polonia dovrebbe esser affrontata con urgenza.
Si è perciò altresì invitata la Commissione e gli Stati Membri a rispettare i loro impegni fondamentali a favore della parità di genere dell’emancipazione femminile e richiesto al governo polacco di modificare la legge sull’aborto.
Il Parlamento stesso ha ripetutamente rivendicato che il diritto all’autodeterminazione del corpo venga sancito dalla Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo.

Micaela Culiersi

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