Relazioni esterne

Dazi: braccio di ferro Usa-Ue, dalla Commissione europea pronta una risposta decisa

Guerra commerciale o accordo bilaterale?

“Gli Stati Uniti sono alleati storici” dell’Unione europea e in quest’ottica “siamo a favore di una colonia di mercato non distorta, aperta, regolamentata ed equa”. È quanto ha detto il vice commissario della Commissione europea, Jyrki Katainen, sulla questione dazi USA-Ue nel corso dell’audizione in plenaria a Strasburgo lo scorso 14 marzo. “Confidiamo che il processo di esclusione sulle esportazioni europee di acciaio e alluminio sarà esteso” anche alla produzione europea – ha aggiunto Katainen – questo perché le esportazioni dall’Ue “non rappresentano alcuna minaccia per gli Stati Uniti”. La Commissione europea non molla al tavolo delle trattative sulla decisione voluta dal presidente Trump di imporre i dazi sulle importazioni di acciaio e alluminio, misure che entreranno in vigore il 23 marzo. “Ci rincresce l’adozione di queste misure” che minacceranno il “sistema di commercio multilaterale” – ha proseguito poi la commissaria al Commercio Cecilia Malström nel corso dell’audizione – sottolineando che il sistema voluto da Trump “sarebbe nocivo per le relazioni transatlantiche e anche per il sistema internazionale basato su regole concepite insieme ai partner americani. Ci vuole una risposta risoluta quanto più razionata”, ha chiarito la Commissaria. L’intenzione è “tirare i nostri diritti” davanti all’OMC “ogni qualvolta si manifesta un impatto diretto di queste misure”, ha chiarito ulteriormente la Commissaria, cercando misure “più immediate e di salvaguardia a favore dell’Ue”. L’opzione che la Commissione sta valutando sarebbe quella di “far valere l’accordo di salvaguardia e sicurezza dell’OMC per controbilanciare queste misure al danno economico patito”, ha fatto presente la Malström, con l’obiettivo di far fronte alle “basse considerazioni di sicurezza e tutela economica” in cui si muovono gli Usa. Per questo, la Commissione europea deve lavorare “con prudenza, pur tutelando gli interessi dei nostri cittadini e dei loro posti di lavoro”, ha concluso la Malström, nella prospettiva di “agire in maniera proporzionata secondo le regole dell’OMC”.

La risposta europea

Sulla questione, è arrivata puntuale la critica anche da parte degli eurodeputati che hanno dichiarato “ingiustificabile” la decisione di Trump, ribadendo l’importanza di evitare l’inizio di una guerra commerciale per concentrarsi piuttosto sul raggiungimento di una soluzione pacifica che possa favorire gli interessi sia dell’UE sia degli Stati Uniti. La critica degli eurodeputati sarebbe, in questo caso, anche una risposta alla consultazione avviata dalla Commissione e aperta al contributo degli stakeholders colpiti dalle misure di Trump sulla possibilità di realizzare una lista di prodotti USA che potrebbero finire nel mirino della tassazione europea. Una misura di contrattacco europeo che la Malmström porterà a Washington nei prossimi giorni per presentarla al ministro del Commercio americano Wilbur Ross, allo scopo di ottenere l’esenzione dell’Unione europea dai dazi. L’elenco include prodotti per circa 3 miliardi di euro che l’Unione potrà colpire con dazi al 25% per riequilibrare i danni subiti dalle tariffe americane e prodotti che potranno essere colpiti dopo tre anni se l’OMC dichiarerà i dazi statunitensi illegali.

Il decreto Trump

Facendo un passo indietro, vediamo più nel dettaglio le fasi che hanno caratterizzato le vicende delle ultime settimane. L’8 marzo 2018 Trump ha firmato il decreto che impone agli Stati partner commerciali degli Stati Uniti ulteriori dazi su acciaio e alluminio, incrementandoli rispettivamente del 25% e del 10%. Per legittimare la sua azione, il Presidente americano ha invocato una clausola presente nella Sezione 232 dell’U.S. Trade Expansion Act del 1962 sulla sicurezza nazionale. Trump ha, infatti, giustificato il provvedimento a favore della sicurezza dei lavoratori americani insieme alla sicurezza nazionale. Tuttavia, il consigliere per il commercio estero ha fatto presente che Canada e Messico non saranno soggetti alle nuove imposizioni doganali poiché considerati ‘amici e alleati’ e perché con gli stessi è in corso un procedimento di revisione del Trattato Nafta (che disciplina il mercato unico nordamericano).

Critica europea alle misure di Trump

Non sono poche le critiche mosse al decreto adottato dagli Stati Uniti, sia sul piano europeo sia sul piano internazionale. Da parte europea, si registrano ulteriori opposizioni nei confronti di Trump, nonostante di recente abbia mostrato un certo grado di apertura e flessibilità, nei confronti dei Paesi membri della NATO o dei Paesi alleati di avanzare proposte diverse, tuttavia nel rispetto dei criteri di protezione nazionale, di tutela dell’occupazione americana e dell’autosufficienza del Paese. A tal proposito, sia la  Malmström sia Katainen hanno ribadito il lungo ed intenso legame che unisce le due sponde dell’Atlantico. “L’UE e gli Stati Uniti sono storici alleati – ha, infatti, affermato Katainen. – Condividiamo e promuoviamo valori fondamentali come la democrazia e lo stato di diritto”. 
L’apparente apertura di Trump ha accennato alla possibilità di esentare l’alleato europeo, a condizione di un abbattimento delle barriere non tariffarie. Nonostante le polemiche da parte statunitense, secondo uno studio svolto da alcuni economisti, nello scorso anno si sono registrate importazioni negli USA pari a un valore di 17 miliardi di dollari per l’alluminio e di 29 miliardi di dollari per l’acciaio. Tra i principali Paesi esportatori negli Usa, oltre a Canada (12 miliardi) e Messico (2,8 miliardi), l’Unione europea per un valore di 7,3 miliardi, la Russia (3 miliardi) e la Corea del Sud (2,9 miliardi).
Ulteriori sviluppi potrebbero emergere dal prossimo incontro tra la Malstrom e l’omologo americano Wilbur Ross. La questione dazi Ue-USA potrebbe rappresentare per l’Unione europea una nuova sfida: rappresentare e tutelare gli interessi degli Stati membri nell’ottica di una politica commerciale sempre più competitiva.

 

Andrea Sorrentino, Anne Sofie Pirazzi, Cristina Martini, Gianfranco Giacalone.

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