#ELEZIONIEUROPEE2019

Astensionismo: il rischio di un trend negativo

Europee 2019 – L’astensionismo

Il 26 maggio saremo chiamati a votare per il rinnovamento del Parlamento Europeo, ma come per tutte le tornate elettorali europee uno spettro incombe sul Vecchio continente: è lo spettro dell’astensionismo. Dal 1979, anno delle prime elezioni politiche per l’elezione dei rappresentanti al Parlamento Europeo, ad oggi, l’astensionismo è sempre stato un elemento costante nelle elezioni europee.

Le principali cause dell’astensionismo

Sicuramente tra le più diffuse cause dell’astensionismo alle elezioni europee vi è il mancato senso d’appartenenza all’Europa stessa, spesso percepita come un vincolo esterno piuttosto che come un’opportunità. La maggior parte degli individui è ancora legata all’idea classica di nazione: ci si sente prima cittadini “italiani” o “tedeschi” piuttosto che cittadini europei.


Proprio l’Italia, infatti, è uno dei paesi in cui il senso d’appartenenza all’UE è più basso: i dati dell’eurobarometro post-elezioni europee del 2014 confermano che il 52% degli italiani non si sente cittadino dell’Unione.

“Second order elections”?

Un’altra causa può essere identificata nel grado di importanza che tali elezioni hanno avuto e tuttora hanno, infatti le elezioni europee sono state definite “second order elections”. Con questa espressione si è soliti indicare la subordinazione delle elezioni europee a quelle nazionali ed il fatto che vengano concepite come banco di prova per l’affermazione dell’operato dei governi in carica degli Stati membri.


Inoltre, la mancanza di un vero dibattito pubblico e di una corretta informazione sui temi prettamente europei, fanno sì che i cittadini non siano sensibilizzati adeguatamente e che si venga a creare un ulteriore ostacolo tra le istituzioni europee ed i cittadini stessi.

Il caso italiano delle europee del 2014

A questo proposito può essere utile fare riferimento ai dati dell’Eurobarometro sull’affluenza in Italia in occasione delle elezioni europee del 2014. Le percentuali considerate ci dicono chiaramente che gli italiani che non si sono recati alle urne sono stati il 42,78%, numero che conferma la tendenza all’astensione.

A completare il quadro, l’Eurobarometro segnala una corposa percentuale di astensionismo a livello europeo, con il 57,46% degli astenuti.
Cosa ci dovremo aspettare per le prossime elezioni? Purtroppo, il rischio che il trend negativo continui questo 26 maggio è tangibile, considerando la disaffezione dei cittadini verso le istituzioni dell’Unione e la fase di stallo che sta caratterizzando il processo di integrazione europea.

Fabio Cunsolo, Sabrina Izzo, Antonino Zampaglione

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