Iniziativa dei cittadini europei: in Europa le tue idee contano!
L’Iniziativa dei cittadini europei (ICE) è stata istituita con l’art.11 par.4 del Trattato di Lisbona. L’ICE è uno strumento mediante il quale i cittadini dell’Unione europea possono presentare un’iniziativa alla Commissione, nell’ambito delle sue attribuzioni, in merito ad una materia per la quale i cittadini ritengono necessario un atto regolatore dell’Unione.
Come presentare un’Iniziativa dei cittadini europei
Per avviare l’iniziativa serve costruire un gruppo organizzatore di livello Europeo composto da almeno sette persone, cittadini di sette paesi diversi. Questo piccolo gruppo organizzatore dovrà creare un account dell’iniziativa presso la Commissione che collaborerà con i cittadini durante tutto il processo.
Nel fornire la descrizione dell’iniziativa gli organizzatori possono scrivere in una qualunque delle lingue ufficiali dell’Unione; la Commissione risponderà loro stessa lingua.
Una volta che la Commissione ha registrato l’iniziativa si può passare alla raccolta firme. Le firme possono essere raccolte sia su carta che online. Sono necessarie 1 milione di firme distribuite nei sette i paesi degli organizzatori, da raccogliere entro un anno. Ovviamente più l’iniziativa si espande e meglio è. Una volta raccolte, le firme si inviano all’autorità di verifica della validità la quale deve convalidarle entro tre mesi.
Una volta ottenuti i certificati dalle autorità dei vari Paesi si può presentare l’iniziativa alla Commissione insieme alle informazioni su sostegno e finanziamenti ricevuti. Entro un mese dalla presentazione il gruppo organizzatore può incontrare i rappresentanti della Commissione per esporre le questioni sollevate.
Entro tre mesi si ha la possibilità di esporre la propria iniziativa davanti al Parlamento europeo che potrebbe procedere anche ad un dibattito generale in seduta plenaria.
Entro sei mesi la Commissione esporrà l’azione che intende intraprendere a seguito dell’iniziativa e le motivazioni per intervenire o meno vista la non obbligatorietà di intraprendere l’iter legislativo.
ICE aperte ancora alla firma
Moltissime iniziative sono state proposte, in piccola parte sono state registrate e ancora meno hanno raggiunto il quorum di firma. Quelle ancora aperte alla firma sono 14.
Una tra queste, “Un prezzo sulle emissioni di CO2 per combattere i cambiamenti climatici”. L’obiettivo di questa iniziativa è quello di proporre, attraverso l’intervento della Commissione europea, una normativa dell’UE che scoraggi il consumo di combustibili fossili, incoraggiando il risparmio energetico e l’uso di fonti rinnovabili. Lo scopo è quello di combattere il riscaldamento globale e limitare l’aumento della temperatura a 1,5°C all’anno con l’introduzione nella proposta di un prezzo minimo di 50€ per tonnellata di CO2 emesse, dal 2020 fino a 100€ entro il 2025.
Questa iniziativa ha raccolto ad oggi un numero totale di firmatari pari a 55.752.
Una seconda iniziativa, coinvolge in via diretta gli stessi elettori europei. “Voters without borders”, in corso dal 31 agosto 2020 e al momento ha raccolto 5.789 firme. Chiede riforme utili a rafforzare i diritti esistenti dei cittadini dell’UE, rimuovendo gli ostacoli alla registrazione degli stessi per votare e candidarsi alle elezioni europee e locali nel loro Paese di residenza o di origine, riaffermando il suffragio universale quale diritto fondamentale e valore.
Un’ulteriore iniziativa, “Salviamo api e agricoltori! Verso un’agricoltura favorevole alle api per un ambiente sano” in corso dal 30 settembre 2019, chiede alla Commissione di proporre atti giuridici per l’eliminazione progressiva dei pesticidi sintetici entro il 2035, il sostegno agli agricoltori durante la fase di transizione e il ripristino della biodiversità. L’iniziativa scadrà a breve, il 30 settembre 2021 e ha raccolto 569.369 firme!
Luci e ombre sull’iniziativa dei cittadini europei
A seguito dei dibattiti sul superamento del deficit democratico nell’Unione europea, emerse, quindi, la possibilità di istituire un meccanismo innovativo in cui i cittadini europei avrebbero avuto un ruolo importante nella prima parte del procedimento legislativo, in particolare nella fase “pre-iniziativa”. L’Ice infatti non intacca il potere di iniziativa legislativa della Commissione europea.
L’iniziativa dei cittadini europei (ICE) consiste in uno strumento di democrazia partecipativa, che pone l’accento più sulla natura di “agenda-setting”, che sul carattere legislativo. Questo aspetto ha generato molte controversie e dibattiti negli anni, in quanto i cittadini europei rivendicano la natura legislativa dello strumento.
Bilancio del primo decennio dell’ICE
Apparentemente, questo strumento sembrerebbe un insuccesso, visto l’atteggiamento restrittivo della Commissione nei confronti delle iniziative valide. Lo strumento, dunque, potrebbe risultare inidoneo al perseguimento dell’obiettivo generale del superamento del deficit democratico dell’Unione europea. Non si può non affermare che questo obiettivo sia stato perseguito, viste le moltissime richieste di registrazione dell’ICE, circa un centinaio, e di conseguenza la mobilitazione di una significativa porzione attiva dei cittadini europei.
Malgrado ciò, finora, solamente cinque iniziative sono state prese in considerazione dalla Commissione dopo aver raggiunto la soglia di un milione di firme prima della scadenza. A seguito di questi “scarsi” risultati, si potrebbe cercare di incentivare i cittadini nel ricorrere a questo strumento con degli input e stimoli da parte delle istituzioni o con dei sostegni anche dal punto di vista economico.
In conclusione, si potrebbero attuare alcune modifiche e intraprendere altrettante direzioni per cercare di rendere più efficiente questo strumento.
Pertanto non ci resta che sostenere le iniziative aperte ancora alla firma e diffondere la conoscenza di questo strumento di democrazia partecipativa, per migliorare e avvicinare i cittadini alle istituzioni, stimolando la democrazia attiva.