La “Nuova via della seta”: i dubbi e le perplessità dell’Unione Europea

Il 21 marzo 2019 il Presidente cinese XI Jlnping è giunto in Italia per sottoscrivere gli accordi commerciali e un memorandum sulla “Nuova Via della Seta”, in vista del vertice UE-Cina che si terrà il 9 aprile 2019.
La Nuova Via della Seta
L’iniziativa, denominata “La Nuova Via della Seta”, non è da considerare un trattato o un accordo, bensì un impegno da parte della Cina e dell’Italia a realizzare un rapporto di cooperazione finalizzato allo sviluppo delle infrastrutture e delle telecomunicazioni.
È un progetto di sviluppo commerciale lanciato nel 2013 dal governo di Pechino per perseguire una più profonda integrazione della Cina nel piano di investimenti dell’Unione Europea.
L’obiettivo è realizzare una rete di ferrovie, autostrade, porti e oleodotti in grado di collegare Cina, Europa, Russia e Medio Oriente e facilitare così l’accesso alle attività di import-export del gigante asiatico.
Ciò ha suscitato preoccupazioni e critiche da parte degli Stati membri dell’UE.
Le perplessità di Bruxelles?
Il rischio maggiore per i partner europei è rappresentato da un eccessivo avvicinamento italiano alla Cina, a scapito di altri Stati. Il protocollo d’intesa potrebbe rappresentare una possibilità per la Cina di esercitare un monopolio sul settore delle telecomunicazioni, mettendo a rischio la tenuta dell’autonomia europea. Un esempio potrebbe essere la manipolazione delle elezioni, attraverso l’uso improprio di Internet.
Le perplessità sorgono dal fatto che l’Unione Europea ha presentato nel settembre 2018 la sua proposta di collegamento tra Europa e Asia (Connessione Europa-Asia-Elementi essenziali per una strategia dell’EU), approvata dopo un mese dal Consiglio.
Sulla base di questa strategia, l’Ue ha chiesto ai paesi europei di non stringere accordi bilaterali, ma di lasciare a un intervento congiunto i negoziati con partner strategici (quali la Cina) per stabilire insieme quali progetti realizzare.
Benefici del memorandum
“Per le aziende italiane può essere una grande opportunità, abbiamo europeizzato il protocollo, che non avrà lo stato di un accordo commerciale”. Cosi, il sottosegretario agli Affari Esteri Manlio Di Stefano, ha commentato la determinazione dei leader italiani nel concludere l’accordo, che porterebbe vantaggi economici al mercato nazionale. L’Italia in questo senso, si pone come canale di intermediazione tra Cina ed Europa; la cooperazione con la potenza mondiale potrebbe infatti garantire un commercio solido e un miglioramento per tutti gli Stati membri dell’UE.