“Anche l’Europa è Africa”!
Con questa affermazione di Igiaba Scego, scrittrice di origini somale, ospite di uno degli incontri di “Dialoghi sull’Europa” lo scorso 23 marzo, si può iniziare a parlare dei legami che intercorrono tra l’Europa e l’Africa e dell’importanza che hanno l’una per l’altra. È rilevante, dunque, sottolineare il rapporto di reciprocità, tanto auspicato dall’ex presidente senegalese Senghor: “le rendez-vous du donner et du recevoir”. Con queste parole, l’ex presidente, allora, alludeva all’autentica relazione tra pari che avrebbero dovuto avere l’Africa e l’Europa, l’Africa e il resto del mondo.
Le relazioni tra UE e Africa
Fin dai tempi della dichiarazione Schuman, risalente al 9 maggio del 1950, l’Europa ha come obiettivo fondamentale lo sviluppo del continente africano per poter instaurare un rapporto alla pari: “L’Europa potrà, con mezzi accresciuti, perseguire l’attuazione di uno dei compiti fondamentali: lo sviluppo del continente africano”.
Non si può affermare che molti passi in avanti non siano stati fatti per raggiungere questo rapporto tra pari, come la prima e la seconda convenzione di Yaoundé rispettivamente del 1963 e del 1969, la convenzione di Lomé del 1975-2000 (I-IV), l’accordo di Cotonou del 2000, la strategia congiunta Africa-UE del 2007 e il rinnovo delle relazioni UE-Africa del 2020 annunciato dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen: “Verso una strategia globale per l’Africa”.
Quest’ultimo passo ha acquisito un’importanza tale da rendere il dibattito ancora più vivo e intenso in questo 2020. Essa mira a rafforzare la cooperazione incentrata su cinque accordi settoriali: 1) la transizione verde e l’accesso all’energia; 2) la trasformazione digitale; 3) la crescita e l’occupazione sostenibile; 4) la pace e la governance e infine, 5) la migrazione e la mobilità.
Perché l’Africa è così importante per l’Europa e viceversa?
La stretta prossimità geografica, i forti legami storici, culturali e socio-economici, i crescenti interessi geostrategici comuni e l’aumento delle difficili sfide condivise per il futuro, sottolineano l’importanza che hanno l’Europa per l’Africa e viceversa. Per questi motivi e tanti altri, occorre rafforzare continuamente le relazioni tra entrambi per il futuro, partendo dalla realizzazione di alcuni obiettivi come lo sviluppo umano, l’eradicazione della povertà e la transizione ecologica e digitale.
Il Parlamento europeo ritiene che queste sfide offrano ad entrambi i continenti delle opportunità a tal punto che sia le società europee che i mercati africani in rapida crescita trarranno benefici dall’investimento privato europeo.
La nuova strategia EU per il futuro
Le nuove sfide fronteggiate dai continenti nell’ultimo anno, come la pandemia di coronavirus e il cambiamento climatico, hanno aggravato ancor di più la condizione di entrambi, e di conseguenza, la necessità di una collaborazione più stretta ed equa.
Il 25 marzo 2021, gli eurodeputati hanno approvato le proposte del Parlamento europeo per questa nuova strategia per il futuro che vede al centro lo sviluppo umano in primis.
Il Parlamento afferma come priorità fondamentale un nuovo partenariato che interessi l’assistenza sanitaria, l’istruzione e la formazione degli insegnanti, nonché l’emancipazione di ragazze e donne.
L’investimento nelle persone è la chiave per lottare contro la disuguaglianza e, come sottolinea l’autrice della relazione del Parlamento europeo, Chrysoula Zacharopoulou, “per garantire l’accesso a un’istruzione di qualità e di fornire ai giovani competenze necessarie per accedere al mercato del lavoro”.
Inoltre, afferma: “Al centro della mia relazione ci sono i giovani e le donne. L’emancipazione delle donne. Le questioni che riguardano la loro salute, l’imprenditoria femminile e l’istruzione. Questa è la forza della società africana.”
È necessario, quindi, garantire condizioni di lavoro dignitose per offrire concrete possibilità a una popolazione che sta crescendo sempre più rapidamente. Quest’ultimo punto va di pari passo con la necessità di porre delle misure contro il lavoro minorile e quello forzato, insieme all’introduzione di sistemi di protezione sociale inclusivi, arrivando, quindi, alla transizione da un’economia informale a quella formale.
Aiutare l’Africa a rendersi indipendente
Altro obiettivo proposto dal Parlamento europeo è la riduzione della dipendenza dell’Africa dalle importazioni. Pertanto, è importante sostenere la produzione interna dell’Africa attraverso investimenti sostenibili. Così facendo si potrà finalmente superare “la logica donatore-beneficiario” imposta dalla cultura occidentale a seguito del fenomeno della decolonizzazione.
L’incremento del commercio intra-africano attraverso un’area continentale di libero scambio, il finanziamento delle piccole e medie imprese (il 95% delle imprese in Africa), gli investimenti in infrastrutture di trasporto e un migliore accesso ai mercati globali potrebbero essere degli interventi decisivi per la situazione socio-economico-finanziaria dell’Africa.
Altri punti rilevanti della relazione approvata il 25 marzo scorso sono una politica migratoria basata sulla solidarietà e la responsabilità condivisa tra i paesi europei di destinazione e i paesi africani di origine; e per finire, una transizione verde e digitale per l’Africa, per salvaguardare e rispettare l’ambiente e le biodiversità esclusive del continente.
Con questa relazione si vuole confermare il ruolo rilevante che l’Unione europea ha per l’Africa e viceversa. Sono l’uno il principale partner dell’altro sotto ogni aspetto. Questa è la chiave per il futuro sviluppo di entrambi.