Hard Brexit: l’UE salva l’Erasmus

Cosa ne sarà dell’Eramsus con l’entrata in vigore della Brexit? A questo interrogativo, che ha certamente scosso la comunità studentesca europea, hanno cercato di rispondere le istituzioni dell’Unione. Basti pensare che alla fine di marzo 2019 ci saranno circa 14.000 studenti dell’UE-27 nel Regno Unito e circa 7.000 studenti del Regno Unito nell’UE-27 nell’ambito del progetto. Numeri importanti che hanno spinto le istituzioni europee a trovare una soluzione.
La proposta
A seguito della proposta 2019/0030 (COD)adottata dalla Commissione Europea, il 30 gennaio, relativa alle “Disposizioni per il proseguimento delle attività di mobilità in corso ai fini dell’apprendimento a titolo del programma Erasmus+ nel quadro del recesso del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord (“Regno Unito”) dall’Unione europea”, le istituzioni europee hanno raggiunto una posizione comune riguardante il destino dei progetti Erasmus+.
La proposta costituisce la base di un regolamento che mira a garantire il proseguimento delle attività di mobilità nell’ambito del programma Erasmus+ che siano in corso o inizino entro la data in cui i trattati cesseranno di applicarsi al Regno Unito. Inoltre, gli studenti Erasmus+ non perderanno i loro crediti accademici e non saranno obbligati a ripetere il loro semestre o anno accademico.
Come ha dichiarato il Ministro dell’Istruzione Rumeno Ecaterina Andronescu:
“We are making sure that young people from EU-27 and the UK will be able to complete their studies after Brexit. This regulation will guarantee that the ongoing learning activities in which they are involved will continue to be eligible for grants.”
L’iter di approvazione, che ha previsto il voto del Parlamento europeo del 13 marzo, si è concluso con l’adozione da parte del Consiglio del 19 marzo del regolamento che entrerà in vigore nell’eventualità in cui il Regno Unito sceglierà di lasciare l’Unione senza alcun accordo di recesso.