#ELEZIONIEUROPEE2019

Spitzenkandidaten: la nomina del Presidente della Commissione

Commissione europea

Conclusa la partita delle elezioni europee, si apre quella della nomina del Presidente della Commissione europea. Il sistema degli Spitzenkandidaten (dal tedesco, “candidati-guida”) è stato utilizzato per la prima volta in occasione delle elezioni del 2014. In base a questo meccanismo, la Presidenza della Commissione europea viene assegnata al candidato del partito politico europeo che ha ottenuto il maggior numero di seggi al Parlamento di Strasburgo .

Cosa prevede l’art. 17 TUE?

La modalità di elezione del Presidente della Commissione è stabilita dal paragrafo 7 dell’art. 17 del Trattato di Lisbona che recita : Tenuto conto delle elezioni del Parlamento europeo e dopo aver effettuato le consultazioni appropriate, il Consiglio europeo, deliberando a maggioranza qualificata, propone al Parlamento europeo un candidato alla carica di presidente della Commissione. Tale candidato è eletto dal Parlamento europeo a maggioranza dei membri che lo compongono. Se il candidato non ottiene la maggioranza, il Consiglio europeo, deliberando a maggioranza qualificata, propone entro un mese un nuovo candidato, che è eletto dal Parlamento europeo secondo la stessa procedura ”.

Questa innovazione, introdotta dal Trattato di Lisbona, ha un duplice obiettivo:  

  • rafforzare la legittimità politica sia del Parlamento che della Commissione instaurando un collegamento più stretto tra l’elezione del Presidente e la maggioranza parlamentare;
  • incrementare l’interesse dei cittadini nei confronti delle elezioni del PE, da sempre percepite come second order elections.

Con il medesimo intento, sia il Parlamento europeo, con la Risoluzione 2012/2829,  che la Commissione hanno esortato i  partiti nazionali a rendere visibile la loro affiliazione ai rispettivi partiti politici europei e a questi ultimi di  nominare i propri candidati (Spitzenkandidaten) alla presidenza della Commissione, i quali, in caso di maggioranza relativa, sarebbero stati presentati come candidati alla carica di Presidente della Commissione.

Che cos’è il sistema degli Spitzenkandidaten?

Lo  “Spitzenkandidaten”, non menzionato nei trattati UE, è il risultato di “un accordo tra i leader dell’Unione in seno al Consiglio europeo, il Parlamento europeo e i partiti politici europei sull’interpretazione dei trattati”.
Utilizzato per la prima volta nel  2014, con la scelta di Jean-Claude Juncker, candidato del Partito popolare europeo, quale Presidente della Commissione, questo sistema ha reso le elezioni europee più simili a quelle nazionali in  cui il voto espresso a favore di un partito corrisponde anche al volto di un candidato alla Presidenza dell’organo esecutivo.

Chi sono gli Spitzenkandidaten 2019?

  • Manfred Weber (CsU, Germania) candidato del Partito Popolare Europeo, PPE
  • Frans Timmermans (PvdA, Paesi Bassi) candidato del Partito dei socialisti europei, PSE/S&D.
  • Jan Zahardil (Partito democratico civile, Repubblica ceca) candidato del Gruppo dei Conservatori e Riformisti europei, ECR.
  • Guy Verhofstadt (Open VLD, Belgio) Emma Bonino, (+Europa, Italia), Margrethe Vestager (Radikale Venstre, Danimarca), Luis Garicano (Ciudadanos, Spagna), Nicola Beer (FDP, Germania), Katalin Csech ( Momentum Mozgalom, Ungheria ), Violeta Bulc (SMC, Slovenia) sono i candidati per il Gruppo dell’Alleanza dei liberali e dei democratici per l’Europa, ALDE.
  • Ska Keller (Bündnis 90/Die Grünen, Germania)e Bas Eickhout (GroenLinks, Paesi Bassi) candidati per il Partito europeo dei Verdi.
  • Violeta Tomič (Levica, Slovenia)e Nico Cué (Liegi, Belgio)candidati per il Partito della sinistra europea.

I candidati di Europa della liberta è della democrazia diretta ( EFDD) e di Europa delle nazioni e della libertà ( ENF) non sono ancora noti.

Ultimi sviluppi: lo Spitzenkandidat dei Governi

Nell’ultimo Consiglio Europeo del 9 maggio a Sibiu i leader europei hanno però lasciato intendere che non terranno conto dei nomi dei candidati alla Presidenza della Commissione.
Il Presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, li ha definiti come “ candidati tecnici” e si è detto pronto a battersi per avere il miglior candidato, coerente con ambizioni europee forti, persone capaci che porteranno un valore aggiunto al progetto europeo”.
Secondo molti la persona adatta potrebbe essere Michel Barnier, il capo dei negoziatori europei per la Brexit. Europeista convinto, Barnier, negli ultimi anni è diventato un punto di riferimento nel panorama politico europeo. Pur avendo deciso di non prendere parte alla competizione interna al Partito Popolare europeo, spiegando che “aveva una priorità da risolvere con la Brexit e non poteva distrarsi“, non ha mai smentito di essere interessato a tale incarico.

Chiara Bottoni, Miriam Mangano, Laura Salvago de Gennaro

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