Nord-Stream 2: un approfondimento (prima parte)

“Nord Stream – 2” è un gasdotto in costruzione dalla Russia alla Germania attraverso il Mar Baltico. È un’estensione del gasdotto “Nord Stream” che attraversa eccellenti zone economiche e acque territoriali di 5 Paesi (Germania, Danimarca, Russia, Finlandia e Svezia) e ha l’obiettivo di fornire in maniera diretta e affidabile gas in Europa.
Sostenitori e la loro posizione
Per i Paesi a favore della costruzione del gasdotto Nord Stream 2 (Russia, Germania, Paesi Bassi, Regno Unito, Austria, Francia, Repubblica Ceca, Finlandia, Svizzera, Malta, Slovacchia, Norvegia) la Germania vorrebbe eliminare la concorrenza di tutti i Paesi di transito del gas, in modo tale da regolamentare autonomamente i prezzi del gas nell’Unione Europea. Questo implicherebbe l’abolizione di costi inutili per i pagamenti ai Paesi di transito e ottenere così l’accesso a energia più economica, stimolando la crescita del PIL. Un’occasione che potrebbe permettere alla Germania di rafforzare la propria importanza strategica in Europa, sia dal punto di vista economico che politico.
Avversari e la loro posizione
Per i Paesi contrari alla costruzione del gasdotto, (Polonia – che rappresenta un concorrente diretto della Germania, con la creazione di un proprio hub di gas per la fornitura di GNL dagli Stati Uniti – Estonia, Lettonia, Lituania, Danimarca, Romania, Ungheria, Ucraina – che non è un membro dell’Unione Europea – e Stati Uniti) il progetto mina la sicurezza energetica dell’Europa, fornendo alla Russia uno strumento di pressione sui Paesi europei, oltre ad un controllo sull’Ucraina. Gli oppositori temono la perdita dei pagamenti del transito (l’Ucraina e la Polonia), così come la crescita dei pagamenti di transito per i paesi come l’Ungheria e la Romania.
Posizione del Consiglio UE
La Commissione europea non si oppone al progetto, ma vorrebbe applicarvi una parte delle norme del “terzo pacchetto energetico” dell’Unione Europea, progettato per limitare il monopolio dei fornitori di gas ed elettricità. Il 6 novembre 2017, la Commissione europea ha lanciato un’iniziativa legislativa per espandere l’applicazione del “terzo pacchetto energetico” sui gasdotti marini. Il 5 marzo 2018 l’ufficio legale della Commissione europea (EC Legal Service) ha pubblicato il parere sull’illegittimità di iniziativa legislativa della Commissione sull’introduzione della “terza energia” sui gasdotti come contraria al diritto internazionale e alla Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare. Nel gennaio 2020, l’agenzia federale di rete della Germania ha accettato le richieste da Nord Stream AG e Nord stream 2 AG per rimuovere i gasdotti principali “Nord Stream” e l’incompiuto “Nord Stream – 2” da sotto l’azione della direttiva del gas aggiornato dell’UE.
Elizaveta Serebriakova, Leonardo Bryan Boero, Wael Hamoudeh