Politica & Attualità

India: la Commissione attiva il Civil Protection Mechanism

Con l’aumento esponenziale dei casi in India, l’intervento dell’Unione potrebbe essere cruciale per risollevare il sistema sanitario del Paese. L’ultimo mese è stato vivo di preoccupazioni relative all’andamento dell’epidemia e tutto il mondo sta guardando con estrema preoccupazione la situazione critica in cui versa lo Stato indiano.

L’epidemia in India

I numeri pubblicati giornalmente dal Ministero della Salute indiano testimoniano le immense difficoltà che il sistema sanitario sta vivendo, infatti nelle ventiquattro ore precedenti al 3 febbraio si sono registrati più di trecentocinquantamila nuovi contagi e quasi quattromila decessi per un totale vicino ai venti milioni di contagiati e superando i duecentomila decessi.
Ad aggravare la situazione si aggiunge anche il numero limitato di ausili medici a disposizione del personale sanitario per il trattamento dei malati come, ad esempio, respiratori e bombole di ossigeno. Per cercare di trattare gli infetti in questo contesto, il governo indiano ha cercato di individuare soluzioni alternative e momentanee ad alcuni problemi come la mancanza di posti letto negli ospedali: così carrozze ferroviarie che fino a poco tempo fa trasportavano viaggiatori adesso si vedono trasformate in reparti ospedalieri per l’isolamento degli infetti.

Per cercare di alleviare le criticità del sistema sanitario indiano, il governo di Nuova Dehli ha chiesto assistenza all’Unione Europea. La risposta dell’Unione non si è fatta attendere e tramite un tweet, Janez Lenarčič, Commissario Europeo per la Gestione delle Crisi, ha subito notificato l’attivazione dell’EU Civil Protection Mechanism, ovvero il meccanismo comunitario di risposta a disastri naturali e risultanti da attività umane.

In questa maniera, fin dal 27 aprile, una ingente quantità di risorse necessarie alla lotta al virus sono state inviate in India da parte di diversi Paesi come l’Irlanda, la Germania, il Belgio e il Lussemburgo, per nominarne alcuni. L’invio di respiratori, medicinali, bombole di ossigeno e altre apparecchiature mediche è la dimostrazione di un grande senso del dovere e di responsabilità verso l’esterno da parte dell’Unione e dei suoi membri, ma è anche un grande gesto di solidarietà verso una Nazione così duramente colpita dal Covid-19.

Adriano Bellucci, Carlo Fantini, Giovanni C. Aloia

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