L’obiettivo europeo: economia circolare entro il 2050
Nel Marzo 2020 la Commissione Europea ha proposto un nuovo piano d’azione per l’economia circolare in linea con l’obiettivo dell’UE di neutralità climatica entro il 2050, previsto dalla tabella di marcia Green Deal.
Il piano d’azione per una nuova economia circolare prevede la progettazione di prodotti più sostenibili e la riduzione dei rifiuti. Tutto questo basato su questo modello di produzione e consumo che si propone per la condizione, il riutilizzo e la riparazione di materiali e prodotti esistenti in modo da rendere il loro utilizzo più lungo possibile. Dunque si cerca di estendere il ciclo di vita dei prodotti generando un loro ulteriore valore.
Diritto alla riparazione
Il Parlamento richiede nuove misure per promuovere una cultura del riuso e della riparazione.
«Dobbiamo porre fine all’obsolescenza prematura dei prodotti inserendola nella lista nera delle pratiche commerciali sleali e rendendo la durata della garanzia legale proporzionata alla durata di vita prevista, stabilendo un vero diritto alla riparazione e garantendo informazioni chiare e coerenti sulla durevolezza e la riparabilità dei prodotti con un’etichettatura obbligatoria … Dobbiamo infine trarre vantaggio dalle nuove tecnologie per accelerare la realizzazione di un’economia circolare.» (David Cormand – Relatore della relazione sul mercato unico più sostenibile)
I Settori cruciali per il passaggio all’economia circolare
La Commissione ha stabilito sette aree al fine di raggiungere un economia circolare. La circolarità e la sostenibilità devono essere integrate i tutte le fasi della ‘catena del valore’ per raggiungere l’obiettivo.
- Plastica — Rendere tutti gli imballaggi riutilizzabili o riciclabili. Imposto inoltre un livello minimo di contenuto di plastica riciclata i alcuni prodotti valutandone gli standard qualitativi.
- Tessile — Introduzione di standard più severi sull’uso dell’acqua e misure di contrasto alla perdita di microfibre.
- ICT — Richiesta una maggiore durata dei prodotti attraverso il riuso e la riparabilità.
- Cibo e acqua — Prevista una strategia per la sostenibilità alimentare in favore del dimezzamento di sprechi alimentari entro il 2030.
- Batterie e veicoli — Si discute sulla produzione e del tipo di materiale impiegato per la produzione di tali prodotti nei mercati UE in modo da rispettare gli standard sociali ed ecologici.
- Imballaggio — Si mira a renderli tutti riciclabili oppure riutilizzabili entro il 2030.
- Edifici e costruzioni — Va prolungata la durata di vita degli edifici, va ridotta l’impronta di carbonio dei materiali e stabiliti requisiti minimi di efficienza energetica e delle risorse.
Perchè questo cambio di rotta?
Siamo in presenza di una disparità tra domanda di materie prime e un’offerta di risorse nettamente scarsa. La popolazione è in esponenziale crescita rispetto alla presenza delle materie prime, per questo motivo nasce l’esigenza di sfruttare al massimo quelle già disponibili, garantendo il massimo della resa.
Questo processo di riciclo garantirebbe maggior autonomia ai Paesi Europei che al momento sono in stretta dipendenza tra loro per lo scambio di queste materie.
I vantaggi dell’economia circolare
Tramite questo processo si contribuisce ad abbassare al minimo i livelli annui di emissione di gas serra e le imprese ottengono risparmi enormi sulle produzioni. La transizione verso un’economia più circolare può portare a:
- Riduzione della pressione sull’ambiente;
- Più sicurezza circa la disponibilità di materie prime;
- Aumento della competitività;
- Impulso all’innovazione e alla crescita economica (un aumento del PIL dello 0,5%); • Incremento dell’occupazione con una stima indicativa di 700.000 posti di lavoro entro il 2030.