Futuro dell'Europa

Polonia, tu sei e sarai sempre nel cuore dell’Europa!

Strasburgo, martedì 19 ottobre 2021: un lungo e acceso dibattito in Plenaria anima le aule del Parlamento Europeo dove sono riuniti il Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, gli eurodeputati, il premier polacco Mateusz Morawieck e il ministro degli esteri sloveno Anže Logar per discutere della crisi dello Stato di diritto in Polonia e il Primato del diritto dell’Unione, conseguenza dei rapporti tesi tra UE-Polonia, dopo la pronuncia della controversa sentenza della Corte Costituzionale polacca del 7 ottobre scorso, condannata dalla maggioranza dei deputati e della stessa Commissione Europea.

“We will not allow our values to be put at risk”

È il 18 ottobre: i presidenti del Consiglio Europeo, della Commissione Europea e del Parlamento Europeo ricevono una lunga lettera dal Premier polacco Mateusz Morawiecki.
Dure e forti sono le accuse mosse apertamente dal premier circa l’errato e malefico comportamento delle istituzioni europee nel far largo utilizzo dei fondi del #NextGenerationEU per “usurpare poteri e imporre la propria volontà sugli Stati Membri”. A suo avviso, l’UE “rischia di trasformarsi in un organismo centralizzato, guidato da istituzioni prive di controllo democratico”.

Dear Prime Minister Morawiecki, Dear Minister Logar, Honourable Members…

Cosi, Ursula von der Leyen apre il dibattito in Plenaria martedì 19 ottobre soffermandosi sull’importante ruolo che negli ultimi quarant’anni la Nazione Polacca ha avuto con l’Unione Europea.
La stessa richiama il passato del popolo dell’Europa centrale e orientale che da sempre ha combattuto per ottenere l’indipendenza, i propri diritti, l’unione alla famiglia europea di persone libere, ai suoi valori e alla democrazia, conformandosi agli altri Paesi e popoli europei.
Sono ormai sei anni da quando, con la vittoria e l’insediamento del nuovo partito di destra radicale, Diritto e Giustizia, la Polonia sembra aver dimenticato il suo passato. Può, un paese, come la Polonia, omettere tutto e accettare nuovamente l’autoritarismo “rinnegando”, quasi, la propria fiducia nell’UE?
Sembrerebbe un paradosso, ma è realtà!

Freedom, democracy, equality and respect for human rights”: il fondamento dell’Unione

Tanta, forse troppa, è la preoccupazione che si cela dietro le parole del Presidente della Commissione Europea alla luce della recente sentenza della Corte costituzionale polacca circa l’incompatibilità dei Trattati UE con la legislazione nazionale. La Polonia è infatti, il primo Paese che mette in discussione il fondamento dell’Unione generando “una sfida diretta all’unità dell’ordine giuridico europeo comune” che tutela, protegge e garantisce “parità di diritti, certezza del diritto, fiducia reciproca tra gli Stati membri e politiche comuni”, ciò che i tutti i 27 Stati membri hanno sottoscritto come parte di questa Unione, come paesi sovrani e popoli liberi.

The options are known and the @EU_Commission will act!

In un quadro cosi teso, è fondamentale cambiare rotta.
Più volte, negli anni, la Polonia è stata messa in guardia, ma ha sempre preferito agire di testa propria. Oggi , questo non sarà più possibile. Non bisogna perdere altro tempo!
The @EU_Commission will act!”. Infringements; Conditionality Mechanism & other financial tools, to protect the EU budget; Article 7 procedure. The Art. 7 is a powerful tool. We must come back to it.”
Sono questi gli strumenti già noti, messi a disposizione della Commissione europea ed elencati dalla Presidente von der Leyen al premier Morawiecki al fine di metterlo nuovamente in guardia dalle gravi conseguenze in cui la Polonia potrà incorrere.

In primo luogo, afferma, si applicheranno le procedure di infrazione mediante il ricorso alla Corte di giustizia: la Commissione Eu contesterà, cosi legalmente la sentenza della Corte costituzionale polacca.
Si procederà con il Meccanismo di condizionalità dello stato di diritto e altre misure finanziarie.
Come intende la Polonia proteggere e assicurare il denaro europeo?” , far avanzare la ripresa collettiva e garantire il buon funzionamento del #NextGenerationEU?
Infine, la Presidente von der Leyen annuncia l’applicazione della procedura di infrazione prevista dall’art.7 (TUE), da sempre considerata un potente strumento del trattato cheagirà contro le gravi violazioni dello stato di diritto e degli altri valori dell’UE.
Lei stessa ricorda: se in passato, la Polonia ha solo più volte rischiato di incorrervi oggi, ai sensi dell’art.7 (TUE) e alla luce di questa nuova “sfida diretta all’unità dell’ordine giuridico europeo comune”, la Corte Costituzionale polacca non potrà più essere considerata indipendente e legittima. “E questo per molti versi chiude il cerchio”.

Un continuo incalzare dei toni

Non vogliamo andare da nessuna parte”, “siamo europeisti”, “non puntiamoci il dito a vicenda”: inizio conciliante quello del Premier Polacco Morawiecki, avrà mantenuto questi toni? Assolutamente! Morawiecki condanna – ancora una volta – le istituzioni europee come malefiche e lo fa sforando i tempi previsti (solo 5 minuti ciascuno) tanto da dover essere “richiamato” dal presidente di turno dell’aula e da altri deputati presenti.

Ildibattito prosegue: Guy Verfhofstadt punta il dito contro il Premier: “Non sono i cittadini polacchi che lo vogliono, ma l’ego degli attori del potere che provocherà il disastro totale e la fine della storia”.

La maggioranza dei deputati del Parlamento è concorde: “We want a Poland that is playing a full role in the EU.” Trascorre solo poco tempo, quando giunge la notizia che il premier polacco ha annullato – senza alcuna ragione – la conferenza stampa con i giornalisti che si sarebbe tenuta poco dopo, intorno alle 13:15, a Strasburgo. Violazioni su violazioni quindi, che dimostrano ancora una volta l’autoritarismo polacco degli ultimi anni.
Karol Wojtyła, Lech Wałęsa e il presidente Lech Kaczyński, sono solo alcuni dei nomi richiamati nel discorso della von der Leyen che hanno rafforzato il volto dell’Europa nel mondo, ne hanno garantito la vitalità e lasciato un barlume di speranza: disponibilità e apertura ad un costante e regolare dialogocon la Polonia, sono questi gli obiettivi che oggi la Commissione si impegna a perseguire per la “costruzione di un futuro comune, un’Europa forte e fiduciosa in un mondo in cui altre grandi potenze diventano sempre più assertive”.

Polen, dein Platz ist im Herzen Europas und wird es immer sein!

“Diese Situation muss gelöst werden. Wir wollen ein starkes Polen in einem geeinten Europa. Ohne das polnische Volk wäre unser europäischer Weg anders verlaufen. Polen, dein Platz ist im Herzen Europas und wird es immer sein! “Polonia, il tuo posto è e sarà sempre nel cuore dell’Europa!”

Alessandra Volo

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