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Al via la presidenza francese del semestre europeo: il programma di Macron per l’Europa di domani

di Giulia Di Censi

Il 2022 dell’Unione Europea si apre con i buoni propositi della nuova presidenza francese del semestre europeo del Consiglio Ue. “Ripresa, forza e senso di appartenenza” sono le parole chiave con cui Emmanuel Macron ha inaugurato i prossimi sei mesi di attività del Consiglio e del nuovo trio di presidenze, il sistema di coordinamento politico che dal 2009 fissa obiettivi e temi di lavoro da trattare nei rispettivi 18 mesi di attività. La Francia è il primo dei tre Stati del nuovo ciclo, seguita da Repubblica Ceca e Svezia. In questo quadro istituzionale, Parigi ha individuato come scopi della propria azione la realizzazione di un’Europa sovrana, un nuovo modello di crescita e un’Europa più umana.  

Macron aveva già parlato della sovereignty agenda nel settembre 2017 in un suo discorso alla Sorbona di Parigi. Proprio come in quell’occasione, anche lo scorso 9 dicembre presentando la presidenza francese del Consiglio, ha evidenziato la necessità di una Comunità Europea più potente e solida sul piano internazionale. “Se dovessi riassumere in un’unica frase l’obiettivo di questa presidenza in carica dal 1ºgennaio al 30 giugno 2022 – ha sottolineato -, direi che dobbiamo passare da un’Europa di cooperazione all’interno dei nostri confini a un’Europa potente nel mondo, pienamente sovrana, libera di fare le sue scelte e padrona del proprio destino”.

Parigi, perciò, sostiene la necessità di rafforzare la sovranità europea, ossia la capacità dell’Ue di emergere nel teatro politico globale, difendendo i propri valori e gli interessi comuni: in tal senso, è considerato fondamentale consolidare l’area Schengen, proteggere i confini comunitari e migliorare l’attuazione della politica d’asilo dei Trattati. In merito alla creazione di un nuovo modello di sviluppo, Parigi intende invece ristrutturare il sistema economico comunitario, garantendo produzione, lavoro e innovazione tecnologica nel rispetto degli obiettivi ecologici. L’agenda politica di Macron fa anche riferimento al dovere di Bruxelles di ascoltare le esigenze e le proposte espresse dai cittadini europei all’interno della Conferenza sul Futuro dell’Europa. Questo proposito è perfettamente coerente con il motto di un’Europa più umana impegnata nella difesa dello stato di diritto e dei valori della democrazia. 

Il risvolto pratico dell’ambizioso piano politico francese è affidato all’approvazione di decisivi atti comunitari in materia digitale, sociale ed ecologica. Nel primo caso si mira alla regolamentazione economica delle piattaforme digitali, come della loro accountability, soprattutto negli episodi di incitamento all’odio, assieme a una legislazione sui servizi e i mercati digitali. Sul versante sociale, invece, Parigi punta a completare il processo legislativo per una normativa comune sui salari minimi e per garantire un’effettiva parità di trattamento tra uomini e donne. Infine, sul piano ecologico è decisa a fissare i prezzi del carbonio alle frontiere dell’Ue per i prodotti importati, combinando efficienza ambientale ed economica.  

Parigi, inoltre, ha inoltre incluso nella propria agenda politica la missione di contribuire all’Europa di domani: nelle ambizioni della Francia di Macron, l’Europa del 2030 dovrà accompagnare la nascita del nuovo modello di crescita e investimenti, con la difesa degli strumenti democratici. Ma non solo. Nello stesso documento si legge la volontà di ampliare il progetto Erasmus e potenziare la Europe Academy per stimolare il dibattito culturale comunitario. Anche sulla salute l’Eliseo ha le idee chiare: è vitale portare avanti grandi progetti di ricerca attraverso la fondazione di agenzie comuni. 

photo: © Ghislain Mariette / Présidence de la République

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