Relazioni esterne

Commercio: cosa prevedono gli accordi commerciali Ue approvati con Giappone e Singapore

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La Commissione europea ha concluso due accordi commerciali con Giappone e Singapore che dovranno passare ora a Consiglio e Parlamento e all’approvazione dei parlamenti nazionali. Gli accordi, che rientrano tra le priorità della Commissione di realizzare una politica commerciale bilanciata e progressiva, sono stati approvati il 18 aprile e potrebbero ora risultare vantaggiosi per entrambe le parti, soprattutto di fronte alla svolta protezionistica degli Stati Uniti. E su questo il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, è stato chiaro: l’obiettivo è mandare un “chiaro ed inequivocabile messaggio contro il protezionismo”, ha affermato, in una strategia di partenariato in cui Singapore “è la porta per il Sud-Est asiatico”, gli ha fatto eco la commissaria per il commercio Cecilia Malström. Gli accordi commerciali con i partner asiatici coinvolgeranno circa 600 milioni di consumatori e un terzo del PIL mondiale, prevedendo di dare un impulso agli scambi di beni, tra cui prodotti alimentari e servizi, così come al lavoro e allo sviluppo sostenibile.

L’accordo di partenariato economico Ue-Giappone

L’Economic Partnership Agreement (EPA) con il Giappone, avviato nel 2013 e concluso l’8 dicembre scorso, deve ora essere inviato al Parlamento europeo e al Consiglio.
L’accordo di partenariato manda un forte segnale anti-protezionismo prevedendo l’abbattimento di ogni barriera nelle esportazioni da parte delle aziende europee verso il Giappone e una collaborazione nel fissare regole, standard e valori per il commercio globale. In particolare, l’accordo prevede l’abolizione del 90% delle tariffe doganali con l’Unione europea, con un risparmio calcolato per le aziende esportatrici europee di circa 1 miliardo di euro all’anno di dazi, e la protezione di 200 prodotti IGP, tra cui il Prosecco, lo Speck del Tirolo, l’aceto balsamico di Modena e il formaggio Roquefort.

L’accordo di libero scambio e di protezione degli investimenti Ue-Singapore

L’accordo di libero scambio (FTA) e l’accordo per la protezione degli investimenti con Singapore, sono i primi accordi bilaterali conclusi tra Ue e un membro dell’ASEAN (Association of Southeast Asian Nations). Accordi che potrebbero fare di Singapore il più grande partner europeo in ambito commerciale, sia di beni che di servizi, per un valore di circa 100 miliardi di euro. Il testo, a differenza degli accordi con il Giappone, prevede due livelli di approvazione: la parte commerciale prevede la sola procedura europea (con approvazione di Consiglio e Parlamento), mentre la parte relativa agli investimenti dovrà essere approvata anche dai parlamenti dei singoli Stati membri.
Oltre ad incoraggiare capacità di investimento reciproche tra le compagnie europee e i Paesi del Sud-Est asiatico, gli accordi prevedono la rimozione di quasi tutte le barriere doganali e di gran parte della burocrazia, lo scambio di beni elettronici, oltre che alimentari e farmaceutici, e la realizzazione di una crescita green e green tech in grado di creare anche opportunità per servizi ambientali.

Valentina Stampa

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