Elezioni europee 2019. I programmi dei partiti: 2) il PD

Dopo il programma della Lega, continuiamo l’analisi dei programmi dei partiti italiani con quello del PD che i sondaggi pubblicati dal Parlamento europeo danno al 21,5% dei voti, con 18 seggi. Le elezioni europee del prossimo 26 maggio saranno il primo banco di prova per la nuova segreteria di Zingaretti, come ha dichiarato a LabEuropa il prof. Stefano Ceccanti.
Il programma del Partito democratico
Il PD, guidato Nicola Zingaretti, all’interno del Parlamento europeo aderisce al gruppo del Partito socialista europeo (PES). Il gruppo si rispecchia nei più larghi ideali socialdemocratici e progressisti per quanto riguarda gli aspetti sociali, inclusivi e ambientali. Di esso fanno parte anche la SPD tedesca e vari partiti socialisti europei. Il programma parte da subito evidenziando il ruolo fondamentale che assume oggi l’Unione Europea e sottolinea la necessità di costruire una nuova Europa.
Analizziamo ora le proposte del programma del PD:
Una nuova Europa con al centro le persone che preveda: la parità di genere, la creazione di un salario minimo europeo, un’indennità europea di disoccupazione, politiche in materia ambientale e di economia circolare che favoriscano la riduzione di emissioni, maggiori garanzie per i bambini e per i giovani maggiori supporti in ambito universitario e lavorativo anche attraverso una Carta europea dello Studente. Infine il contrasto al dumping fiscale tramite un’aliquota minima al 18% da aggiungersi a una digital tax comunitaria fissa.
Una nuova Europa vicina ai territori: il cui obiettivo va individuato nella tutela delle specificità e in un’agricoltura sostenibile, supporto alla produzione italiana e al mercato interno che sappia sfruttare a pieno le possibilità della rivoluzione digitale opponendosi a prodotti contraffatti e di paesi terzi in particolare della Cina. Un altro punto evidenzia la lotta alle disuguaglianze attuabile attraverso l’utilizzo dei fondi di coesione con un ammontare di almeno 5 miliardi di euro a favore delle aree urbane e dei piccoli comuni che soffrono lo spopolamento e la perdita di servizi essenziali.
Una nuova Europa protagonista nel Mondo: con al centro una nuova politica estera e di difesa comune rinforzata, nuove politiche migratorie e d’asilo con un sistema centralizzato che metta al primo posto la solidarietà e l’equa redistribuzione. Inoltre la realizzazione di politiche di integrazione che possano partire dal rafforzamento del Fondo Asilo Migrazione e Integrazione. L’Africa come nuovo partner di dialogo per la cooperazione allo sviluppo e difesa nei confronti di una globalizzazione sfrenata. Maggiori investimenti in materia di sicurezza per i cittadini, soprattutto nell’ambito della lotta alla criminalità organizzata e al terrorismo.
Una nuova Europa più democratica: attraverso l’incremento della partecipazione attiva dei cittadini europei, un’equiparazione del Parlamento europeo e del Consiglio mediante un uso più ampio della procedura di co-decisione e del voto a maggioranza. Si pone infine l’accento sul ruolo da protagonista che dovrà avere il prossimo Parlamento Europeo nell’elaborazione di una profonda riforma costituzionale dell’Unione.